Nato a Milano nel 1961, Alfredo Rapetti Mogol in casa ha sempre respirato un’aria artistica: musica, letteratura, poesia. Ancora giovanissimo, viene introdotto nell’ambiente dei pittori milanesi dal nonno materno Alfredo De Pedrini, presidente dell’Associazione Arti Grafiche. A sedici anni frequenta per un biennio la scuola del Fumetto a Milano, collaborando con giornali ed editori. Ciò che però lo affascina davvero è la pittura, nonostante non riesca immediatamente ad assestare la sua sperimentazione: gli stili sono frammentati e la produzione piuttosto esigua. La grande svolta arriva nel 1996, quando Alessandro Algardi e Mario Arlati lo invitano a condividere il loro studio in Via Nota, iniziando così un lavoro che andrà avanti proficuamente per quattro intensi anni. E’ in questo periodo che nasce l’esigenza di coniugare le sue due più grandi passioni, scrittura e pittura. Scrivere è sempre stata la naturale conseguenza del suo pensiero. Grazie a una particolare tecnica, l’impuntura, le parole iniziano a trovar casa non solamente nei fogli ma anche nelle tele. C’è chi dipinge paesaggi, chi ritratti. Per Rapetti l’essenza è un’altra: rappresentare il graffito di un’umanità consapevole che cammina nel percorso della vita. Trovato il file rouge e la forma espressiva a lui più congeniale, Il suo lavoro riscuote successo e le opere iniziano a girare l’Italia e il mondo in una notevole attività espositiva.
Tra le mostre collettive ricordiamo le prestigiosa sede del Museo della Permanente di Milano (Ottobre 2002), il Salon d’automne Paris, Espace Charenton (Novembre 2004), nel 2006 sono da annoverare il Mosca Mar’s contemporary art museum, Palazzo Strozzi di Firenze, il Riga Foreign Art Museum ed il Grand Palais di Parigi, tra il 2012 ed il 2013 è al Castello Sforzesco di Milano, al Museo Crocetti e i Musei di San Salvatore in Lauro, entrambi a Roma.
Tra le mostre personali occorre ricordare la Galleria Cà d’Oro a Roma nel 2003 e la Fondazione KPMG di Berlino nello stesso anno, la Galleria Maretti Arte Monaco a Montecarlo e Villa Olmo a Como nel 2004, l’Albergo delle Povere di Palermo nel 2005, e l’anno dopo la Certosa di San Lorenzo a Padula. Nel 2010, con la Fondazione De Chirico, espone in tre prestigiosi musei ed università statunitensi, come la N.Y. University ed il Museo di scultura di Santa Monica L.A. Negli ultimi anni sono da ricordare le personali alla Galleria dell’Immagine del Comune di Rimini, alla Galleria Ca’ d’Oro di Miami ed allo Spazio Oberdan di Milano, nonché al Lucca Center of Contemporary Art.
Da segnalare l’invito ad esporre alla 52 Biennale di Venezia, nel Padiglione della Repubblica Araba Siriana e nel 2011 alla 54 Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia.
Docente presso il Centro Europeo di Toscolano e nelle Università dell’immagine di Milano e New York, è stato invitato come relatore a numerose conferenze, tra cui quella tenuta alla fondazione A. Pomodoro e l’insegnamento in un Master dell’Università Cattolica di Milano.